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Istituto italiano di astrofisica - national institute for astrophisics

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Il Codice di comportamento dell'INAF

Il Codice di comportamento dell'Istituto Nazionale di Astrofisica integra e specifica il codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, ai sensi dell'art. 54, comma 5, del D.lgs. n. 165/2001, come novellato dall'art. 1, comma 44, della L. n. 190/2012.

Il Codice di comportamento è stato adottato dal Consiglio di Amministrazione dell'INAF con delibera n. 40/2015 dell'8 luglio 2015 ed inviato all'Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.AC.) in data 21 luglio 2015, per acquisirne il parere nel rispetto di quanto previsto dalla delibera A.N.AC. n. 75/2013 del 24 ottobre 2013.

Il Codice è stato poi approvato in via definitiva dal Consiglio di Amministrazione con delibera n. 18/2015 del 4 novembre 2015.


 

Il Codice di comportamento dell'INAF

 

Relazione illustrativa del Direttore Generale

Alla ricerca del segnale gravitazionale perduto

28/03/2023

Uno studio guidato da Giulia Capurri, dottoranda alla Sissa di Trieste, pubblicato a gennaio su “The Astrophysical Journal” propone di realizzare una costellazione di interferometri spaziali per rilevare le sottili fluttuazioni del segnale gravitazionale di fondo, rivelando così i segreti delle fusioni dei buchi neri

Getti di materia da una protostella massiccia

27/03/2023

Una protostella massiccia distante oltre cinquemila anni luce è stata osservata con un dettaglio senza precedenti dal Large Binocular Telescope, ed è stato possibile misurare la velocità dei suoi getti di materia, pari a circa cento chilometri al secondo. Tutti i dettagli in uno studio, guidato da Fabrizio Massi dell’Inaf di Arcetri, in uscita su Astronomy & Astrophysics

Al Cern, la prima rilevazione di neutrini da collisione

27/03/2023

Osservati per la prima volta al Large Hadron Collider dei neutrini prodotti tramite collisione di particelle, in un regime energetico finora inesplorato e fondamentale per capire il meccanismo di produzione dei neutrini dalle loro particelle madre e per studiare i fenomeni astrofisici alla base della loro emissione