Visita del Presidente INAF in Cile
Per celebrare i 60 anni della fondazione di ESO, lo European Southern Observatory, è stato organizzato nella seconda settimana di ottobre un nutrito programma di eventi istituzionali in Cile a cui ha partecipato anche il Presidente INAF Marco Tavani in qualità di rappresentante ESO per l’Italia, che è Paese membro dell’organizzazione dal 1982.
Il 10 e l’11 ottobre si è tenuto per l’occasione un consiglio straordinario di ESO presso la città di Santiago del Cile. Al termine dell’incontro, il Consiglio e il personale dell'ESO, insieme ai diplomatici degli Stati membri dell'organizzazione, alle autorità cilene e alla comunità scientifica, hanno tenuto una cerimonia - la prima di diverse celebrazioni per celebrare i 60 anni dell'accordo. Alla cerimonia hanno partecipato, oltre i delegati delle nazioni afferenti ad ESO, anche l'ambasciatore Julio Bravo, direttore della divisione Scienza, Energia, Educazione, Innovazione e Astronomia del Ministero degli Affari Esteri cileno e Aisén Etcheverry, ministro cileno della Scienza, Tecnologia, Conoscenza e Innovazione del Cile.
Il 6 novembre 1963, l'European Southern Observatory (ESO) e la Repubblica del Cile firmarono un accordo che diede inizio a una cooperazione astronomica di enorme impatto mondiale. Questo rapporto ha permesso la creazione di osservatori unici nel deserto di Atacama, come La Silla, Paranal e ALMA, e lo sviluppo di forti comunità astronomiche e di scoperte scientifiche all'avanguardia.
La storia del Cile e dell'ESO è segnata da diverse pietre miliari che hanno rafforzato questa partnership. Il primo osservatorio fondato dall'ESO è stato La Silla, inaugurato nel 1969 nella regione di Coquimbo, 600 km a nord di Santiago. Qui l'ESO gestisce attualmente alcuni dei telescopi ottici più produttivi della loro categoria. Inoltre, ospita progetti internazionali che incoraggiano la collaborazione, la ricerca di alto livello e la formazione di nuovi professionisti.
Nel 1996, l'ESO e il Cile hanno firmato un accordo supplementare che prevede la garanzia di tempo di osservazione sui telescopi dell'ESO per le istituzioni scientifiche cilene. Inoltre, è stato istituito il Comitato congiunto ESO-Cile per gestire un fondo annuale competitivo che contribuisce allo sviluppo dell'astronomia, delle tecnologie correlate e della divulgazione a livello nazionale e regionale in Cile.
Nel 1999, nella regione di Antofagasta, nel nord del Cile, è stato inaugurato l'Osservatorio Paranal dell'ESO, che ospita il Very Large Telescope (VLT). Il VLT, che ha recentemente compiuto 25 anni, è la struttura di punta dell'ESO per l'astronomia terrestre in quest'epoca ed è diventato il telescopio ottico più avanzato al mondo.
L'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), sull'altopiano di Chajnantor, a 50 km da San Pedro de Atacama, è stato inaugurato dieci anni fa. ALMA è il più grande radiotelescopio del mondo e una collaborazione astronomica globale gestita congiuntamente dall'ESO e dai suoi partner internazionali del Nord America e dell'Asia orientale, in collaborazione con la Repubblica del Cile. Quest'anno festeggia dieci anni di attività scientifica.
Questi osservatori generano un'enorme quantità di dati astronomici, che hanno permesso affascinanti scoperte scientifiche che hanno persino portato all’assegnazione di diversi premi Nobel.
Inoltre, l'ESO sta attualmente costruendo l'Extremely Large Telescope (ELT) sul Cerro Armazones, vicino al Paranal. Il telescopio, che dovrebbe entrare in funzione entro la fine di questo decennio, sarà il più grande telescopio ottico del mondo e continuerà a rafforzare i legami con il Cile, trasformando al contempo la nostra comprensione dell'Universo.
Il telescopio ELT in costruzione. | Crediti: Marco Tavani, INAF |
E proprio ELT è stato protagonista di un altro importante evento, tenutosi il 13 ottobre scorso: una capsula del tempo che commemora il personale dell'ESO, la scienza, la tecnologia e la cooperazione tra l'ESO e il Cile è stata inglobata nel basamento dell'Extremely Large Telescope (ELT) dell'ESO, sul Cerro Armazones nel deserto cileno di Atacama. La cerimonia è stata tenuta dal presidente del Consiglio dell'ESO Linda Tacconi (Germania) e dalla vicepresidente Mirjam Lieshout-Vijverberg (Paesi Bassi). In un evento separato, pochi giorni dopo, un secondo gruppo di membri del Consiglio, guidato da Rafael Bachiller (Spagna) e Jan Buriánek (Repubblica Ceca), ha installato una targa commemorativa sulla parete dove è stata inglobata la capsula.
La delegazione ESO che ha partecipato il 13 ottobre scorso alla
cerimonia di posa della capsula del tempo nel basamento di ELT.
Crediti: ESO
La capsula è stata sigillata durante la cerimonia per la posa della prima pietra nel 2017, quando è iniziata la costruzione del futuro "occhio del cielo più grande del mondo". Come messaggio simbolico alle generazioni future, contiene ricordi delle autorità cilene, tra cui una targa dell'allora Presidente del Cile, Michelle Bachelet Jeria, sull'apertura dei cieli del Paese alle domande di un intero pianeta, oltre a disegni di bambini cileni che raffigurano l'Universo, i telescopi dell'ESO e i paesaggi del Cile settentrionale. La capsula comprende anche un mosaico di fotografie del personale dell'ESO e una copia di un libro che descrive i futuri obiettivi scientifici del telescopio. La capsula è ricoperta da un esagono inciso in Zerodur, un modello in scala di un quinto di uno dei segmenti dello specchio primario da ben 39 metri di diametro che equipaggerà il telescopio.
Recentemente, la costruzione dell'ELT ha superato il 50% di completamento, sulla buona strada per iniziare le operazioni scientifiche nel corso di questo decennio. Questa pietra miliare avviene nell'anno in cui l'ESO e il Cile commemorano i loro 60 anni di collaborazione, che hanno permesso la creazione di osservatori unici nel deserto di Atacama e lo sviluppo di una forte comunità scientifica.
"L'ESO è una organizzazione di grande successo sia scientifico che tecnico" dice Marco Tavani. "In questi anni è stato un crescendo di attività e di scoperte. E' l'Europa migliore che collabora al meglio con un lavoro d'insieme per uno scopo ben preciso: quello di raggiungere l'eccellenza astronomica.
Con grandissima emozione ho visitato il cantiere di ELT, un'impresa titanica in cui l'ingegneria e la scienza si fondono per realizzare il più grande telescopio del mondo.
E' importante anche che una ditta italiana sia in prima linea nella realizzazione della cupola e della struttura di ELT, per il quale oltre alla struttura visibile ce n'è anche una notevolissima invisibile per il sistema anti-sismico.
L'Italia e l'INAF - prosegue Tavani - sono ancorate quindi all'ESO in modo strettissimo. Siamo apprezzati per il nostro contributo, e sempre disponibili a migliorare e a supportare non solo l'organizzazione dell'ESO ma anche gli strumenti di ELT, MORFEO e ANDES che ci forniranno dati meravigliosi.
Un ringraziamento sincero a tutti quelli che lavorano per queste grandi imprese, e speriamo presto di raccogliere i frutti di questi bellissimi progetti" conclude Tavani.