Osservatorio di Bologna
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Direttore Andrea Comastri
Indirizzo web https://www.oas.inaf.it
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Culle di stelle alla deriva nel mezzo intergalattico
21/06/2022
Misteriosi “blob” blu nell'ammasso della Vergine rivelano una nuova classe di sistemi stellari, strappati alla galassia d’origine dalla cosiddetta “ram pressure” e trascinati lontano fino a renderle strutture isolate. Fra gli autori dello studio, presentato la scorsa settimana al meeting dell’American Astronomical Society, ci sono anche alcuni ricercatori dell’Inaf, fra i quali Michele Bellazzini
Premio L’Oréal-Unesco a Marisa Brienza
14/06/2022
Trentaquattro anni, laurea in astrofisica e cosmologia all’Università di Bologna, dottorato di ricerca svolto nei Paesi Bassi, presso l’Università di Groningen e Astron, oggi all’Inaf di Bologna, con un progetto sullo studio dei buchi neri supermassicci Brienza è risultata fra le sei vincitrici delle borse in palio per la ventesima edizione italiana del premio “Per le Donne e la Scienza”
Buco nero sfrattato da una pedata gravitazionale
13/06/2022
Un gruppo di ricerca internazionale ha ottenuto la prima conferma con osservazioni ad alta risoluzione di un fenomeno finora solo ipotizzato nelle previsioni teoriche: le onde gravitazionali nate dalla fusione di due buchi neri hanno prodotto un “effetto rinculo” che ha spinto il nuovo buco nero supermassiccio fuori dal centro della sua galassia
Mezzo secondo: la vita breve d’uno strano Grb
08/06/2022
Un gruppo internazionale a guida Inaf ha mostrato che il lampo gamma Grb 200826A – di durata inferiore a due secondi, tipica dei lampi corti – è associato all’esplosione di una stella massiccia, cosa che di solito accade con i lampi gamma lunghi. Lo studio è basato su dati raccolti con il Large Binocular Telescope, usando per la prima volta un sistema di ottiche adattive per osservare una supernova associata a un lampo gamma
Gaia e la magia della fotometria sintetica
25/05/2022
L’immagine scelta questa settimana come “Image of the Week” dal team della missione Gaia dell’Esa mostra una mappa con milioni di stelle della Via Lattea viste come le vedrebbe il telescopio spaziale Webb attraverso filtri scelti arbitrariamente dai ricercatori. È in un certo senso la prima mappa spettrale mai prodotta da Gaia: un capolavoro di calibrazione e software firmato da un team guidato da Paolo Montegriffo dell’Istituto nazionale di astrofisica