La scomparsa dell'astrofisico Giancarlo Noci
Giancarlo Noci, sulla destra, insieme a Ester Antonucci e Giuseppe Tondello, a Cape Canaveral, in occasione del lancio di SoHO
Giancarlo Noci, già professore ordinario all’Università di Firenze, ha iniziato la sua carriera negli anni Sessanta con studi spettroscopici applicati alla fisica solare . È stato un pioniere in Italia per la fisica solare spaziale, collaborando scientificamente alle prime missioni spaziali solari americane (dagli OSO allo Skylab) e trascorrendo lunghi periodi presso laboratori e istituti sia in Inghilterra che negli USA.
Uno dei massimi esperti a livello internazionale del vento solare, ha sviluppato una tecnica coronografica per la misura della sua velocità.
Negli anni Ottanta ha contribuito allo sviluppo di strumentazione per lo spazio per la missione SOHO dell’agenzia spaziale europea come responsabile dello spettrometro dell’esperimento UVCS, portando la comunità solare italiana all'eccellenza nel campo della coronografia solare ultravioletta.
I colleghi del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Firenze, dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri e gli scienziati che hanno lavorato con lui lo ricordano per la semplicità, la grande competenza e la dedizione con cui svolgeva il suo lavoro, ma anche per il suo lato umano e per il suo carattere riflessivo, sempre pronto alla battuta e all’ironia.