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Nuovi approcci realizzativi e metrologia di specchi leggeri

Come già menzionato, i futuri telescopi di grandissime dimensioni come E-ELT comportano che lo specchio primario (di 39 m) sia realizzato assemblando opportunamente un elevato numero di segmenti riflettenti, da produrre con processi industrializzabili ad alta ripetibilità; l’uso di una struttura a segmenti è stata pure proposta per lo specchio secondario. INAF in collaborazione con ESO è coinvolto nello sviluppo di tecniche realizzative e dei relativi procedimenti metrologici ad hoc per queste applicazioni.

In particolare, gli studi in atto riguardano:

  • Lo sviluppo dei segmenti leggeri in SiC di forma esagonale con area di circa 1 m2, per la realizzazione dello specchio primario di E-ELT. Tale tecnologia, alternativa all’attuale baseline basata sullo Zerodur, si pone come particolarmente interessante poiché permette di ottenere un consistente guadagno in termini di peso. A questa ricerca partecipano anche importanti partner industriali come Galileo Avionica e Bettini spa.
  • Lo sviluppo di specchi sottili (qualche millimetro) deformabili realizzati per formatura a caldo tramite uno stampo riutilizzabile. Questa via si pone come alternativa al costoso e rischioso processo di assottigliamento mediante menisco degli specchi secondari usati per esempio nel caso di LBT. L’attività è svolta in collaborazione con ESO nell’ambito del progetto europeo OPTICON/FP6, e sta fornendo risultati molto promettenti.
  • L’utilizzo della grande facility per “ion beam figuring” (2 m x 3 m) allestita da INAF presso OABr per correzioni di estrema precisione in modalità “no-contact” dei segmenti riflettenti di specchio (sia primario che secondario) prodotti per E-ELT.