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Pianeti rocciosi e Luna

Gli studi di planetologia comparata cercano di spiegare ed interpretare la grande varietà di proprietà fisiche e di habitat ambientali esibita dai pianeti interni del Sistema Solare. Il comune denominatore di tutti gli studi per questo settore è la comprensione della struttura fisica e della storia evolutiva dei pianeti di tipo terrestre. Molti progetti portati avanti in questo ambito si avvalgono a questo fine dei dati prodotti da missioni spaziali in corso (MARS-EXPRESS, VENUS-EXPRESS), o si preparano ad analizzare informazioni che verranno fornite da missioni programmate per il prossimo futuro (BepiColombo, ExoMars).

Mercurio. Pur essendo estremamente interessante sotto molti punti di vista, Mercurio è uno dei pianeti meno studiati del Sistema Solare. Per questi motivi l’ESA ha progettato la missione cornerstone BepiColombo, che verrà lanciata nel 2013. La partecipazione italiana (e quindi INAF) a questa missione è imponente. Sono ben 4 gli strumenti a PI italiano: SIMBIOSYS (camere stereo e ad alta risoluzione e spettrometro), ISA (accelerometro), MORE (radio science), SERENA (esperimenti per lo studio dell’esosfera) . Una importante e qualificata collaborazione tra diversi ricercatori porta avanti da tempo studi all’avanguardia nel campo del rilevamento delle sottili esosfere di Mercurio e della Luna per mezzo di osservazioni remote.

Venere. Lo studio di Venere per mezzo di osservazioni remote è resa notoriamente difficile dalla densa atmosfera che circonda il pianeta, ma la missione Venus Express dell’ESA sta fornendo attualmente nuove ed insostituibili opportunità di investigazione, e sta portando ad enormi progressi nella comprensione di questo pianeta, anche grazie allo strumento Virtis che ha P.I INAF.

Marte. La partecipazione dell’INAF allo studio di Marte avviene avvalendosi dei dati prodotti da due missioni spaziali in corso, gli orbiter Mars Express dell'ESA e Mars Reconnaissance Orbiter della NASA, e si prepara a svilupparsi in futuro traendo vantaggio da un’altra missione in fase di studio, ExoMars dell'ESA, la quale consterà di un lander e di un rover. La partecipazione italiana in Mars Express è importante: due strumenti di bordo su sette sono sviluppati in Italia, e l’Italia partecipa ai team scientifici dei rimanenti strumenti. La missione Mars Express sta fornendo dati di eccezionale qualità, ed è stata estesa fino al 2011, con un probabile prolungamento finale fino al 2017. In Mars Reconnaissance Orbiter la partecipazione italiana comprende la realizzazione del radar sottosuperficiale SHARAD, uno strumento fondamentale per investigare la presenza di acqua nel sottosuolo. Questa missione ha concluso la sua durata nominale all'inizio di dicembre 2008, ma è stata estesa per un altro anno marziano (circa due anni terrestri).

Luna. Per quanto riguarda la Luna, oltre agli studi volti a caratterizzare la presenza di una tenue esosfera mediante osservazioni remote, sono in fase di studio i dati ottenuti dalla missione SMART. La comunità nazionale ha inoltre risposto ad un bando per Piccole Missioni italiane emanato dall’ASI nell’ottobre 2007 con uno studio di missione lunare MAGIA (Missione Altimetrica Gravimetrica geochimica Italiana lunAre), a dimostrazione dell’interesse che lo studio del nostro satellite riveste per la comunità italiana.

Geodesia terrestre. Il gruppo dell’IRA-Bologna porta avanti da tempo attività di geodesia mediante osservazioni in VLBI, nell’ambito di importanti collaborazioni internazionali. A questo si affiancano anche attività di studio della deformazione crostale e geodinamica dell’Antartide, mediante misure GPS.

Il gruppo dell’OATo è impegnato in un programma di studio dei fenomeni transienti in atmosfera e di craterizzazione al suolo mediante osservazioni dallo spazio ed in situ.