INAF e Horizon Europe
JOINT UNDERTAKING
SPACE è un Centre of Excellence nel quadro del programma European High Performance Computing Joint Undertaking. Raccoglie 8 codici Europei di eccellenza nell'ambito della cosmologia e astrofisica computazionale con l'obiettivo di evolverli ulteriormente dal punto di vista tecnologico e portarli alla massima efficienza possibile sulle future piattaforme di supercalcolo. L’INAF, in collaborazione con 3 centri di supercomputing Europeo, centri di ricerca in computer science, e partner aziendali di primo piano attivi nell'HPC, si concentrerà sul re-design e sull'ottimizzazione dei codici, sia Lagrangiani che Euleriani, sia prettamente orientati alle simulazioni cosmologiche e astrofisiche su larga scala che a simulazioni a scale minori dove gli effetti relativistici sono dominanti.
EXCELLENCE SCIENCE
European Reserch Council
ULU (Ultra Low-frequency Universe) utilizzerà il più avanzato telescopio al mondo che opera a frequenze ultra basse, il Low Frequency Array (LOFAR), per mappare gran parte del cielo nord producendo immagini a risoluzione e profondità mai ottenute prima a queste lunghezze d'onda. I membri del progetto sfrutteranno questi dati per studiare la struttura a larga scala dell'universo, ed in particolare gli ammassi di galassie dove le bassissime frequenze sono fondamentali per studiare la dissipazione dell'energia rilasciata dai buchi neri supermassicci e dalla collisione con altri ammassi.
Marie Sklodowska-Curie
MWGaiaDN è un network Europeo di Dottorato propone progetti che riguardano lo sfruttamento scientifico dei dati della terza e quarta data release della missione Gaia della Agenzia Spaziale Europea, focalizzandosi sullo studio della Via Lattea e delle sue stelle. E’ anche proiettato verso lo studio di un potenziale follow-up della missione Gaia, la missione GaiaNIR della quale discuterà le sfide tecnologiche. Con un occhio a un futuro ancora più lontano, il progetto investigherà il mantenimento del sistema di riferimento celeste di Gaia nel lungo termine e le sfide di una astrometria che si propone di raggiungere in futuro una precisione inferiore al micro-arcosecondo.
Research Infrastructures
RADIOBLOCKS permetterà un grande salto nel potenziale osservativo delle principali infrastrutture radioastronomiche europee, per le quali da molti anni a questa parte c’è stato un grande investimento per il loro mantenimento e ampliamento delle prestazioni. Gli istituti coinvolti si uniscono per sviluppare insieme soluzioni tecnologiche innovative.
Il progetto si sviluppa su quattro linee principali: ricevitori e componenti innovativi, ricevitori digitali, correlazione e trasferimento dati, e post processing di dati, con lo scopo di aumentare notevolmente il potenziale scientifico delle infrastrutture coinvolte, per affrontare nuove aree tematiche di grande interesse per la comunità scientifica europea e non solo.
INAF ha un ruolo importantissimo nel progetto, ed è leader nello sviluppo di ricevitori di (PAF) e backend (DBBC4) di nuova generazione.